19.6.12
Ψήφισαν στην Αθήνα ή στις Βρυξέλλες; (Si è votato ad Atene o a Bruxelles?)
Με αυτόν τον τίτλο
γράφει ο Marco Cedolin για τις εκλογές στην Ελλάδα… κι αυτό σημαίνει
κάτι: τους δωσίλογους μνημονιακούς έλληνες πολιτικούς υπαλλήλους έχουν
αρχίσει να τους ξεσκεπάζουν στην Ευρώπη...
Στο άρθρο, μεταξύ άλλων, επισημαίνεται:
«Δεν
έχει ποτέ συμβεί από το τέλος του ψυχρού πολέμου, σε μια εκλογική
καμπάνια εθνικών εκλογών ενός ανεξάρτητου κράτους, να συμμετέχουν με
τόση έμφαση οι μεγάλες εξουσίες που διαχειρίζονται την πολιτική και το
παγκόσμιο χρηματοπιστωτικό σύστημα. Οι ηγέτες των ευρωπαϊκών χωρών, η
ηγεσία της Ευρωπαϊκής Κεντρικής Τράπεζας και το Διεθνές Νομισματικό
Ταμείο μέσω των μεγάλων ΜΜΕ ολόκληρης της Ευρώπης…
Αρχηγοί κρατών (με επικεφαλής την...
Angela Merkel), φιλοχρήματοι πολιτικοί, τραπεζίτες, επαίτες οικονομολόγοι, δημοσιογράφοι και ειδικοί αυλών κάθε είδους και χρώματος αγωνίστηκαν χωρίς όρια με «εκκλήσεις» στην υπευθυνότητα του ελληνικού λαού, ώστε μαζικά να ψηφίσει την υποστήριξη της ΕΕ, του ευρώ και του προγράμματος λιτότητας και καθυπόταξης…
Angela Merkel), φιλοχρήματοι πολιτικοί, τραπεζίτες, επαίτες οικονομολόγοι, δημοσιογράφοι και ειδικοί αυλών κάθε είδους και χρώματος αγωνίστηκαν χωρίς όρια με «εκκλήσεις» στην υπευθυνότητα του ελληνικού λαού, ώστε μαζικά να ψηφίσει την υποστήριξη της ΕΕ, του ευρώ και του προγράμματος λιτότητας και καθυπόταξης…
Πιέσεις
κάθε είδους, στα πλαίσια μιας κυριολεκτικής ψυχολογικής τρομοκρατίας…
για την περίπτωση που οι έλληνες πολίτες θα επέλεγαν μια πολιτική που
δεν θα ήταν υποταγμένη στις κατευθύνσεις των μεγάλων οικονομικών
εξουσιών…
Οι κυρίες Christine
Lagarde και Angela Merkel, μαζί με τον Mario Draghi, μπορούν να
αναπνεύσουν ελεύθερα και να ταξιδεύσουν στο Μεξικό για τη Σύνοδο των
G20… Το ευρώ διασώθηκε… στην Ελλάδα δεν θα ξαναψηφίσουν εκ νέου και με
τον ένα ή τον άλλο τρόπο διασώθηκαν κι αυτή τη φορά…
Τι μεγάλο πράγμα είναι η δημοκρατία… Νέα ή μεταχειρισμένη…»
Ακολουθεί το πλήρες άρθρο:
Si è votato ad Atene o a Bruxelles?
Marco Cedolin
Non
era mai accaduto dalla fine della guerra fredda, che alla campagna
elettorale per il voto all'interno di uno stato sovrano, partecipassero
con tanta enfasi tutti i grandi poteri che gestiscono la politica e la
finanza globale. Dai leader dei paesi europei ai vertici della BCE e del FMI, passando attraverso le grancasse dei media di tutta Europa.
La nuova tornata elettorale, che a distanza di un solo mese dalla precedente ha riportato quasi 10 milioni di greci
alle urne, dal momento che l'esito della votazione di maggio non aveva
consentito la formazione di un governo che avallasse i diktat della BCE,
è stata dipinta nell'immaginario collettivo come una sorta di
referendum sull'euro, dal cui esito sarebbe dipeso il futuro della
sciagurata moneta che ci accompagna da ormai dieci anni.
Capi
di stato (con in testa Angela Merkel), mestieranti politici, banchieri,
economisti d'accatto, giornalisti mainstream ed esperti da cortile di
ogni risma e colore si sono prodigati senza sosta, nell'appellarsi al
senso di responsabilità del popolo greco,
affinchè si recasse in massa a votare il sostegno alla UE, all'euro e
al piano di austerità che di tale sudditanza é parte integrante...
Per
l'occasione sono state messe in campo pressioni di ogni genere,
nell'ambito di un vero e proprio terrorismo psicologico che paventava le
peggiori sciagure e un futuro di miseria infinita (perfino peggiore di
quella attuale) nel caso i cittadini greci avessero scelto una
formazione politica non allineata alle direttive dei grandi poteri
finanziari.
Il
tutto a creare un'atmosfera surreale, all'insegna della menzogna, del
ricatto e dell'intimidazione, all'interno della quale il popolo greco,
stremato da una crisi che morde le caviglie, veniva chiamato a scegliere
ciò che già altri avevano reputato fosse meglio per "il suo bene" e
soprattutto per quello di un sistema economico/finanziario ormai
moribondo, ma fermamente intenzionato a sopravvivere a sè stesso, finché
resterà una stilla di sangue da suggere dalle vene degli esangui
cittadini.
Non
a caso proprio una TV belga, quando ancora mancavano alcune ore alla
chiusura dei seggi ad Atene, é stata la prima a diffondere i dati
estrapolati da fantomatici exit poll, che vedevano in vantaggio il
partito di centrodestra sodale con le direttive europee. Senza dubbio un
fulgido esempio di democrazia, quello di diffondere dati
sull'orientamento del voto ad urne ancora perte, in tutto e per tutto in
linea con la connotazione tragicomica che si é inteso dare a questa
ripetizione di tornata elettorale.
Dopo
l'anticipazione fornita da Bruxelles, anche i primi dati che arrivano
da Atene sembrano confermare a grandi linee l'indicazione
precedentemente tratteggiata.
Il
centrodestra di Nuova Democrazia, in testa sia pur di misura con circa
il 30% dei voti, insieme ai socialisti del Pasok (terzo partito in
flessione con circa il 12%), grazie al cospicuo premio di maggiornaza
esistente in Grecia, avrà con tutta probabilità la maggioranza di seggi
necessaria per costituire un governo nel segno del'euro, che sia diretta
emanazione della BCE.
La
sinistra del "ma anche" rappresentata da Syriza aumenta i consensi
sfiorando il 30% ma sembra ritrovarsi fuori dai giochi. L'estrema
destra di Alba Dorata conferma l'ottimo risultato della scorsa tornata e
con circa il 7% entra in parlamento, insieme agli indipendentisti, alla
sinistra moderata ed ai comunisti del KKE, tutti quanti in forte
flessione.
Christine
Lagarde ed Angela Merkel possono tirare un sospiro di sollievo e volare
in Messico al G20 insieme a Mario Draghi. L'euro è salvo, in Grecia non
si dovrà tornare a votare di nuovo fra un paio di mesi e in una maniera
o nell'altra l'hanno sfangata anche questa volta. Nuova od usata che
grande cosa la democrazia.
Πηγή: "ilcorrosivo", μέσω"Per il Bene Comune"
sibilla
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